Come sopravvivere al calo di Progesterone in Perimenopausa?

da | Apr 4, 2020 | Lifestyle, Nutrizione, Ormoni | 2 commenti

La perimentopausa è quel periodo della vita che va dai 40 alla menopausa. Può essere sì un periodo turbolento (ho scritto altri post a riguardo), ma anche no, e in ogni caso si può fare molto per viverla al meglio.

Dai 40 anni circa potresti accorgerti che non riesci più così bene a far fronte allo stress/eccesso di cortisolo come invece eri ingrato di fare prima. Questo accade perché la naturale riduzione di progesterone che avviene del nostro organismo. Ti ricordo che è dall’ovulazione che viene prodotto il progesterone. In questa fase della vita infatti non sempre abbiamo cicli ovulatori (e quindi non c’è produzione di progesterone), oppure iniziamo a saltare qualche ciclo, oppure per quanto ovuliamo ogni tanto non produciamo comunque sufficiente progesterone.

Ecco che questa carenza di progesterone, tra le altre cose, può portare ad una destabilizzazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), ovvero del sistema di risposta allo stress.

La disregolazione dell’asse HPA è il termine medico per “affaticamento surrenale”

Questo porta un maggiore carico sulle surrenali, adibite alla produzione principalmente di cortisolo (ma non solo!). Le surrenali sono anche le “ghiandole di scorta” delle ovaie, e in menopausa dovrebbero poter produrre una piccola quantità di progesterone. Se tutta l’enfasi è sul cortisolo però, perché si è in uno stato di stress cronico (da molteplici fattori, e accumulati nel corso della vita) allora va da se che alcuni meccanismi vengono meno e il sistema un po’ si incrina.

Il progesterone stabilizza l’asse HPA o comunque il sistema di risposta allo stress.

Il progesterone non è solo un ormone riproduttivo. È un ormone cerebrale e un ormone del sistema nervoso.

Il progesterone fa 2 cose importanti nel cervello:

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promuove la neurogenesi (processo di formazione di nuove cellule nervose) in una parte del cervello chiamata ippocampo, che è il principale regolatore dell’asse HPA .

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si converte nel benefico allopregnanolone neurosteroide (ALLO), che calma i recettori del GABA (un neurotrasmettitore che regola l’eccitabilità cerebrale, chiamato anche “neurotrasmettitore della calma”).

Ne risulta quindi che il progesterone promuove la neurogenesi ed il GABA e quidni una migliore capacità di affrontare lo stress, ma anche un umore più stabile e calmo.

La carenza del progesterone

Mentre ti avvicini alla menopausa, nei tuoi anni di perimenopausa, è normale come scrivo sopra produrre meno progesterone. Questo, lo ripeto, è un processo normale e naturale.

Un calo di progesterone quindi potrà portare ad una più difficile capacità di far fronte allo stress da una parte, ma anche all’attivarsi di altre reazioni a cui prima non eravamo così facilmente esposte.

Una di queste è una maggiore sensibilità all’istamina.

Ovvero siamo più vulnerabili all’attivazione dei mastociti che rilasciano istamina e all’istamina stessa contenuta in alcuni cibi come ad esempio cioccolato/cacao, avocado, fermentati, frutte secche (l’elenco non è assolutamente esaustivo e va precisato che ci sono cibi ricchi di istamina e cibi che ne determinano il rilascio). Cibi quindi molto naturali e nutrienti, che prima magari non ci davano problemi. Le conseguenze di eccesso di istamina possono essere varie tra cui gonfiore costante, PMS, sintomi simili alle reazioni allergiche.

NOTA: in perimenopausa questa maggiore sensibilità all’istamina può andare a periodi. Ma si possono avere determinate attenzioni per tenerla a bada (v. sotto).

Tra i possibili disturbi che in perimenopausa quindi possiamo sperimentare, quanto sopra descritto può anche essere causa della sindrome premestruale (PMS) in perimenopausa, perché entrano in gioco questi due nuove variabili.

Ma la buona notizia è che possiamo far molto per permettere la “ricalibrazione” dell’asse HPA, ridurre la possibilità di reazione istaminica e permettere il mantenimento di un buon equilibrio ormonale generale.

Come sopravvivere alla perimenopausa

Innanzitutto..più attenzione a te stessa, riposo e cura di sé. Sei in un momento vulnerabile che può essere sì anche un po’ turbolento, ma ricordati che non durerà per sempre. Sei in una fase della vita nella quale puoi e devi guardare a te stessa (e non solo agli altri), nella quale hai il permesso di rallentare e prenderti cura di te stessa. In questo modo potrai vivere questo periodo (che può essereuna sorta di 2° pubertà) al meglio e in equilibrio, e soprattutto entrare in menopausa in equilibrio.

Mangia cibo naturale, meno trasformato possibile e denso di nutrimento. Mangia cibo che non infiamma l’organismo, bensì che riduca l’infiammazione e che promuova la ricostruzione ed il funzionamento metabolico ottimale in generale (cellulare, ormonale, cerebrale..). Ovvero crea un’alimentazione umana funzionale, come quella nella quale ti accompagno nel mio percorso Energy Restart

Riduci l’attivazione dell’istamina, evitando o riducendo ciò che maggiormente la può causare, come principalmente latte di mucca e alcol. Ascoltati molto (cosa che riesci a fare quando ti prendi più cura di te e riduci l’infiammazione organica attraverso un’alimentazione appropriata) e se ti accorgi che alcuni cibi ti stanno causando delle reazioni anomale, allora sospendili. Fallo per almeno 4 settimane e poi prova piano piano a reintrodurli e nota se la reazione persiste. Nota bene che una reazione istaminica avviene per accumulo. Quindi il mio consiglio è sempre quello di non esagerare nel consumo frequente e in quantità di quei cibi che hai capito darti reazioni istaminiche.
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Il magnesio è il tuo amico! È un potente antistress. Aumenta il GABA, riduce l’adrenalina, regola il cortisolo e favorisce il sonno. Oltre ad essere tra i micronutrienti maggiormente coinvolti in qualsiasi processo biochimico organico. Se prendi anche solo 1 integratore durante la perimenopausa, fa che sia magnesio. La forma migliore è bisglicinato/glicinato di magnesio, o un mix che contenga principalmente questa forma. Questo perchè ha maggiore effetto calmante ed è assimilato in modo migliore rispetto ad altre forme che possono essere più lassative.
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Anche la taurina potrebbe essere utile.  È un aminoacido e un neurotrasmettitore che calma il cervello aumentando il GABA. La taurina è esaurita dagli estrogeni, quindi le donne hanno un fabbisogno più elevato di taurina rispetto agli uomini.

L’ Ashwagandha (o Withania somnifera) potrebbe essere considerata. Si tratta di una pianta  “adattogena” che riduce la neuroinfiammazione nell’ippocampo e stabilizza l’asse HPA. Riduce anche l’ansia e favorisce il sonno (come il suo nome botanico suggerisce). Appartiene alle solanacee quindi è da valutare se hai problemi con questa categoria di vegetali.

Infine valutare l’utilizzo di Progesterone bioidentico, in crema. Ovviamente previo specifico test  salivare ormonale per accertare l’assetto ormonale (come quello che suggerisco io QUI). Il Progesterone bioidentico può essere un valido aiuto in Perimenopausa (ma non solo!), permette anche il supporto nel recupero delle surrenali, e può favorire il sonno.

L’ integrazione sopra suggerita non è ovviamente esaustiva e io non sconsiglio il fai da te (tranne che per il magnesio! Quello prendilo, nella forma più assimilabile). È sempre importante fare un assetto organico generale, valutare tutta la situazione presente e passata della persona per poi definire un protocollo integrativo adeguato. E ricordati sempre che un’alimentazione umana e funzionale sono le nostre fondamenta! Senza queste puoi prendere tutta l’integrazione o ormoni bioidentici che vuoi ma sempre mancherà un tassello.

Per info a riguardo mi puoi contattare leggi il mio approccio

Messaggio da portare a casa

In sostanza, il lavoro costante da fare è a 360° (come sempre) nei diversi ambiti fondamentali per un equilibrio organico-ormonale:
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dare più attenzione a te stessa

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mangiare in accordo con la fisiologia di essere umano  e di donna, evitando che anche il cibo sia uno stress per l’organismo.L’alimentazione è sempre fondamentale!

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integrazione adeguata in accordo con le tue necessità
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gestore gli altri stress a cui sei costantemente esposta, creando anche pratiche quotidiane (anche molto brevi) per la “decompressione” che vadano ad abbassare il cortisolo: meditazione, respirazione, contatto con la natura, dedicarsi alla propria passione/hobby, per nominarne alcune

Si tratta di creare uno stile di vita funzionale a 360°, dove uno dei fulcri principali in questo momento  della vita è il lavoro sulle ghiandole surrenali, affinché siano sostenute,  “coccolate” e nutrite.

Questo, oltre a quanto spiegato,  perchè la materia prima per la produzione degli ormoni steroidei, tra cui cortisolo e tutti gli oromoni sessuali, è il Colesterolo! Una iper e continua richiesta di cortisolo (data da uno stato di stress cronico organico multifattoriale) fa sì che la materia prima venga convogliata principalmente nella produzione del cortisolo essendo l’ormone della sopravvivenza, e più necessario sotto stress cronico. Questo fa sì che, in parole semplici, rimane poca materia prima per la sinterizzazione degli altri ormoni tra cui il Progesterone.